LORENZO BARTOLINI
(1777-1850)

LA VITA

Massimo scultore italiano della prima metà del 1800, Lorenzo Bartolini, originario di Prato, documenta con le sue opere da un lato una certa morbidezza e purezza delle linee, dall’altra un grande verismo. E’ uno dei massimi rappresentanti del purismo e della scultura romantica.
Durante un soggiorno in giovane età a Parigi (era partito ventenne per la Francia sedotto dalla figura di Napoleone) strinse con Ingres, con il quale condivise  l’ammirazione per il 400 italiano, un’amicizia che durò per tutta la vita.
Dopo aver diretto la scuola di scultura dell’Accademia di Carrara, si stabilì a Firenze. Qui egli maturò la scelta di una arte naturalistica volta verso una maggiore spontaneità espressiva piuttosto che vincolata all’idealità accademica. Per realizzare le sue opere spesso utilizzò modelli dal vero. Morì a Firenze nel 1850.


LE OPERE

Carita’ educatrice:

l’opera presenta riferimenti molto evidenti alle composizioni raffaellesche. Lo scultore non si limita alla rappresentazione della natura nella perfezione delle sue forme ideali ma sostiene la necessità dello studio della natura nei suoi vari aspetti. In quest’opera il naturalismo si esprime nella morbidezza del panneggio della veste, nel bimbo appoggiato teneramente alla madre.

Carità educatrice

Carità educatrice opera scultorea di Lorenzo Bartolini

La fiducia in Dio:

opera del 1835, realizzata per la contessa Rosa Trivulzio Poldi (madre di Gian Giacomo fondatore della casa-museo Poldi Pezzoli di Milano), è un capolavoro dell’arte purista in cui si fondono classicismo e naturalismo. Il tema della fede viene reso attraverso la nudità pura e innocente di una giovinetta ritratta accovacciata, con le mani giunte e lo sguardo rivolto al cielo in atteggiamento di devozione. La contessa rimasta vedova da poco commissionò quest’opera a testimonianza del suo abbandonarsi alla fede in seguito alla perdita del marito.
La scultura ispirò al poeta Giuseppe Giusti un famoso sonetto:

LA FIDUCIA IN DIO – STATUA DI BARTOLINI

Quasi obliando la corporea salma,
rapita in Quei che volentier perdona,
sulle ginocchia il bel corpo abbandona
soavemente e l'una e l'altra palma.
Un dolor stanco, una celeste calma
le appar diffusa in tutta la persona:
ma nella fronte che con Dio ragiona
balena l'immortal raggio dell'alma:
e par che dica: «Se ogni dolce cosa
m'inganna, e al tempo che sperai sereno
fuggir mi sento la vita affannosa:
Signor, fidando, al tuo paterno seno
l'anima mia ricorre, e si riposa
in un affetto che non è terreno.

(G. Giusti)

Fiducia in Dio

Fiducia in Dio, scultura di Lorenzo Bartolini

Monumento funebre della contessa Sofia Zamojska

Nel Monumento funebre della contessa Sofia Zamojska, Bartolini colloca, adagiata sul letto di morte, la defunta rappresentata con impietoso realismo. Il volto di una donna anziana è sofferente, non è per niente idealizzato nella sua rappresentazione, il panneggio della coltre traduce visivamente l’agitata agonia della morente. L’agonia e il travaglio della morte sono resi con estrema attenzione ai particolari.

Monumento funebre della contessa Sofia Zamojska

Monumento funebre della contessa Sofia Zamojska,opera scultorea di Lorenzo Bartolini

In queste opere di Bartolini emergono i dettagli e i caratteri nuovi che caratterizzarono la scultura dell’800, una scultura che divenne sempre più veristica e attenta alla realtà.