THEODORE GERICAULT
1791 -1824

Il superamento del classicismo

In Francia, riferendosi alla pittura, si può parlare di ROMANTICISMO STORICO.
Uno dei massimi rappresentanti è THEODORE GERICAULT (che morì a soli 33 anni per una grave lesione alla colonna vertebrale dovuta ad una caduta da cavallo) che segna l’abbandono definitivo del classicismo.
La sua prima occasione importante si presentò con il Salon del 1812 quando espose l’Ufficiale dei cavalleggeri della guardia imperiale alla carica. Rispetto a David nel Bonaparte valica il Gran San Bernardo, l’atmosfera è più offuscata e i contorni sono meno definiti. Quando David andò ad osservare l’opera di Gericault disse che sembrava più un abbozzo che un vero e proprio quadro.
Questo linguaggio romantico fa più leva sul sentimento giocando con tinte fosche. L’acceso cromatismo, lo sfondo animato da improvvisi bagliori, il cavallo che si inarca possente e il gesto brusco del cavaliere ci suggeriscono agitazione, concitazione della battaglia.

Ufficiale dei cavalleggeri della guardia imperiale alla carica

Ufficiale dei cavalleggeri della guardia imperiale alla carica, dipinto di Theodore Gericault

Gericault è ricordato anche per 10 ritratti di uomini malati di mente (5 di questi sono stati perduti).
L’alienata con monomania dell’invidia rappresenta la capacità ritrattistica di Gericault. E’ in grado di esprimere attraverso i ritratti la psicologia dei personaggi.

Alienata con monomania dell'invidia

Alienata con monomania dell'invidia, dipinto di Theodore Gericault

Nel 1816 Gericault fece un viaggio in Italia dove si entusiasmò per l’opera di Michelangelo. Tornato a Parigi, l’anno seguente, dipinse La zattera della medusa, un’opera che sconcertò non poco i contemporanei e da molti venne letto in chiave politico-allegorica: era il naufragio della Francia il vero tema dell’immensa tela.
La zattera della Medusa è l’opera più famosa di Gericault.
L’opera venne esposta non ancora del tutto finita al Salon del 1819. Dentro il Salon, Gericault vi aggiunse, per ragioni di equilibrio compositivo, la figura in primo piano a destra, impigliata nelle travi e con la testa quasi sommersa dalle onde. Essa provocò un vero scandalo tra gli accademici, i critici e il pubblico offesi dal “ripugnante realismo” dei particolari. A causa di ciò il quadro non fu acquistato dallo Stato e a Gericault invece del primo premio, venne concessa semplicemente una medaglia d’oro.
Si tratta di una tela di grandi dimensioni che si ispirava ad un fatto avvenuto realmente agli inizi dell'Ottocento quando una nave di nome "Medusa" venne inviata insieme ad altre due a recuperare alcuni coloni francesi in Africa. La "Medusa" però, a causa dell'inettitudine del suo comandante il quale aveva usato carte geografiche non aggiornate, si arenò in una zona di secca. In seguito al naufragio 150 persone salirono su una zattera di fortuna che per diversi giorni andò alla deriva tra un crescendo di orrori (un ammutinamento, episodi di cannibalismo). I superstiti furono una quindicina e furono soccorsi dalla nave Argus. L’accaduto fu denunciato, da alcuni superstiti, alla autorità francesi, per l’inadeguatezza dei soccorsi e fece grande scalpore nell'opinione pubblica in tutta Europa.
Gericault per realizzare l’opera si informò e si documentò in maniera approfondita sulla vicenda, intervistò anche alcuni sopravvissuti e fu a lungo indeciso su quale aspetto della vicenda rappresentare. Alla fine scelse uno dei momenti meno mostruosi ma più sconvolgenti dal punto di vista emotivo: il primo avvistamento da parte dei naufraghi dell’Argus. Il quadro ritrae con estremo realismo il momento che precede il salvataggio dei superstiti tra i corpi senza vita dei compagni. Nel groviglio dei corpi, Gericault rappresenta un graduale crescendo di emozioni che vanno dalla disperazione alla falsa speranza. In primo piano un vecchio padre siede trattenendo il cadavere del figlio; dietro di lui alcuni sopravvissuti in piedi rivolgono la propria attenzione verso il punto all’orizzonte che un compagno sta loro indicando; altri, languenti a terra, si girano, l’uno dopo l’altro tentando a fatica di rialzarsi; altri ancora aiutano un nero a salire su un barile, perché possa sventolare la camicia più in alto, per chiedere soccorso all’equipaggio del brigantino in lontananza.
Il quadro di Gericault, dunque, usa un episodio di cronaca quotidiana per esprimere un contenuto preciso: la vita umana in bilico tra speranza e disperazione.
Formalmente il quadro è costruito secondo il classico sviluppo piramidale. Nel quadro di Gericault le piramidi sono in realtà due (due triangoli) ed esprimono due direzioni che si incrociano tra loro opponendosi:

  1. La prima piramide parte dall’uomo morto in basso a sinistra ed ha il vertice nell’uomo che, di spalle, sta agitando un panno. È la direzione umana cha va dalla disperazione, di coloro che sono morti, alla speranza di chi ha ancora la forza di agitarsi con la speranza di essere visto da qualcuno che vada a salvarli.
  2. La seconda piramide parte dalle onde del mare per giungere all’albero che sorregge la vela. Questa è la direzione del mare che spinge in direzione opposta rispetto alla direzione delle speranze umane.

È proprio la tensione visibile tra queste due forze opposte a dare un primo tratto drammatico alla scena.
In quest’opera, di altissima tensione drammatica, Gericault usa più riferimenti alla storia dell’arte:

  • Le figure sono classiche, non realistiche, e infatti non appaiono emaciate ma imponenti e vigorose.
  • Nell'opera vi sono anche degli elementi romantici e quest’opera nonostante il suo realismo è romantica e non realistica perché:
    1. la composizione è estremamente studiata;
    2. per il sollevarsi della zattera da una parte e il contrapposto gonfiarsi della vela dall'altro. Ci sono due spinte:
      • la spinta verso destra di quelli ancora speranzosi
      • la spinta opposta del vento e dei flutti ( contrapposizione studiata tra la speranza e l’avversità);
    3. per la luce livida e drammatica.

Per la prima volta lo stile classico e le vaste dimensioni della tela, sino allora riservati alla pittura di storia e ai temi grandiosi, vengono usati per rappresentare le sofferenze della gente comune, elevata da una dimensione epica. Nel quadro è stato ravvisato anche un simbolo della Francia e della popolazione francese dell’epoca. Il naufragio della Medusa è la metafora del naufragio della Francia e delle idee rivoluzionarie di libertà, uguaglianza e fraternità.

La zattera della medusa

La zattera della medusa, dipinto di Theodore Gericault