CARLO DOSSI
(1849-1910)



La Vita

Figura di spicco della Scapigliatura letteraria, Carlo Alberto Pisani Dossi ebbe una vita assolutamente estranea ai canoni dell’artista “maledetto” e invece improntata a grande riservatezza.
Nato, da nobile famiglia, nell’Oltrepò pavese, condusse gli studi classici a Milano e quelli giuridici a Pavia; fondò insieme con l’amico Luigi Perelli, la rivista “La Palestra letteraria artistica scientifica”, luogo di riunione di giovani letterati e pittori scapigliati.
Nel 1870 si trasferì da Milano a Roma, dove iniziò la carriera ministeriale diventando collaboratore personale di Crispi; passò alla carriera consolare che lo portò  a Bogotà e ad Atene.


Le note azzurre

Ebbero un’edizione postuma:

  • l’incompiuta Rovaniana (biografia dell’ammiratissimo “maestro” della Scapigliatura Giuseppe Rovani);
  • le bellissime Note Azzurre, quasi seimila note scritte in sedici grandi quaderni dalla copertina azzurra (da cui il titolo), che si collocano in un arco cronologico più che trentennale e costituiscono un diario privato, uno zibaldone di pensieri propri e altrui, aneddoti, aforismi, osservazioni di costume, appunti.


I caratteri delle opere narrative: un frammentismo programmatico

Se esaminiamo poi nell’insieme le altre opere di Dossi, emerge una serie di caratteri comuni. Si tratta di scritti in prosa con una struttura eccentrica.
Prevale un elegante ed estroso “frammentismo”, si alternano toni lirico-malinconici e ironia, ma anche una vena caricaturale e grottesca, e il costante e scintillante gusto del paradosso.


Originalità dell’ortografia

Anche l’ortografia di Dossi esce dalla norma, un’ortografia “etimologica” a livello di interpuntivi, introduce le proposizioni interrogative ed esclamative anticipando, a rovescio, il punto interrogativo ed esclamativo (secondo l’uso spagnolo) e adotta il “due virgole” (una virgola sopra l’altra), pausa secondaria maggiore della virgola e minore del punto e virgola.


La poetica dell’umorismo

L’originalità della lingua di Dossi è funzionale alla sua poetica: l’umorismo è inteso come mezzo di cogliere ciò che sfugge a uno sguardo ligio agli schemi tradizionali.
Anticipando di qualche decennio Luigi Pirandello, Dossi è convinto che l’umorismo sia il “carattere generale” della letteratura moderna.