CLAUDE-HENRI DE SAINT SIMON
(1760 -1825)
Il socialismo utopistico di Saint Simon
Il socialismo francese è rappresentato da quello che è stato poi chiamato socialismo utopistico e che annovera tra i suoi pensatori più significativi Saint-Simon, Fourier e Proudhon.
L’idea di fondo di Saint-Simon è quella per cui la storia è retta da una legge di progresso. Ma tale progresso non è lineare, in quanto la storia umana è un alternarsi di periodi organici e di periodi critici.
Le epoche organiche si fondano su di un insieme di principi ben solidi e crescono e operano all’interno di essi; ma accade che, ad un certo momento, lo sviluppo della società invalida i principi su cui essa prima si fondava stabilmente, e allora abbiamo quelle che Saint-Simon chiama le epoche critiche.
Attraverso uno schema siffatto, Saint-Simon rovescia alcuni giudizi storici operati dall’Illuminismo.
L’Illuminismo, in nome dei lumi della Ragione, aveva giudicato negativamente il Medioevo cristiano, che Saint-Simon, invece, vede come un’epoca organica e stabile governata dalla fede; l’Illuminismo aveva, inoltre, giudicato positivamente l’età moderna, ed in questa Saint-Simon vede invece un’epoca critica, il cui caos spirituale e sociale è frutto del crollo dei valori del Medioevo.
Ora, però, occorre spingersi avanti, verso una nuova epoca organica, ordinata dal principio della scienza positiva. Il progresso scientifico, secondo Saint-Simon, avrebbe distrutto quelle dottrine teologiche e quelle idee metafisiche che stavano a fondamento dell’epoca organica del medioevo; e adesso il mondo degli uomini deve, per andare avanti, venir riorganizzato e ordinato sulla base della scienza positiva.
Il progresso verso la nuova età organica, dominata dalla filosofia positiva, è un progresso inevitabile.
Saint-Simon delinea l’avvento della futura società come un ritorno al Cristianesimo primitivo.
Essa sarà una società, in cui la scienza costituirà il mezzo per raggiungere questa fratellanza universale che “Dio ha dato agli uomini come regola della loro condotta.”
E in base a questa regola, gli uomini “devono organizzare la propria società nella maniera che possa essere la più vantaggiosa per il maggior numero di persone”.
Il supremo criterio che avrebbe dovuto informare l’azione dello Stato doveva essere per Saint-Simon il seguente: a ciascuno secondo la sua capacità, a ciascuno secondo le sue opere.
La prima avrebbe dovuto essere la regola della produzione, la seconda quella della ripartizione.
In Francia la dottrina di Saint-Simon ebbe una diffusione non indifferente. Il movimento di Saint-Simon diede origine, nei discepoli, ad una specie di chiesa che dilaniata dalla scissione di due correnti interne non durò a lungo.