ONCE MORE UPON THE WATERS!
CHILDE HAROLD’S PILGRIMAGE
Gordon Byron
II
Once more upon the waters! yet once more!
And the waves bound beneath me as a steed
That knows his rider. Welcome to their roar!
Swift be their giudance, wheresoe'er it lead!
Though the strained mast should quiver as a reed,
And the rent canvass fluttering strew the gale,
Still must I on; for I am as a weed,
Flung from the rock on Ocean's foam, to sail
Where'er the surge may sweep, the tempest's breath prevail. [...]
XIII
Where rose the mountains, there to him were friends;
Where rolled the ocean, thereon was his home;
Where a blue sky, and glowing clime, extends,
He had the passion and the power to roam;
The desert, forest, cavern, breaker's foam,
Were unto him companionship; they spake
A mutual language, clearer than the tome
Of his land's tongue, which he would oft forsake
For Nature's pages glassed by sunbeams on the lake. [...]
XV
But in Man's dwellings he became a thing
Restless and worn, and stern and wearisome,
Droop’d as a wild-born falcon with clipt wing,
To whom the boundless air alone were home:
Then came his fit again, which to o'ercome,
As eagerly the barred-up bird will beat
His breast and beak against his wiry dome
Till the blood tinge his plumage, so the heat
Of his impeded soul would through his bosom eat.
XVI
Self-exiled Harold wanders forth again,
With nought of hope left, but with less of gloom;
The very knowledge that he lived in vain,
That all was over on this side of the tomb,
Had made Despair a smilingness assume,
Which, though 'twere wild,-as on the plundered wreck
When mariners would madly meet their doom
With draughts intemperate on the sinking deck, -
Did yet inspire a cheer which he forbore to check.
II
Ancora una volta sulle acque! Sì, ancora una volta!
E le onde sotto di me come un destriero (as a steed)
che conosce il suo cavaliere. Sia benvenuto il loro tumulto!
Veloce sia la loro guida, ovunque essa conduca!
Anche se l'albero maestro (mast) ritto dovesse oscillare come una canna (quiver as a reed), e la vela squarciata sventolando (dovesse) coprire la tempesta (And …gale - sottinteso should), ancora devo proseguire, perché sono come un'alga (weed) strappata dalla roccia, sulla schiuma dell'Oceano, per navigare ovunque l'ondata (surge) possa spazzare, o l'alito della tempesta prevalere. [...]
XIII
Dove sorgevano i monti, ivi erano amici per lui;
ove gonfiava l'Oceano, là era il suo focolare;
ove si stendeva un cielo azzurro ed un ardente clima,
egli aveva la smania ed il potere di vagare (to roam);
il deserto, la foresta, la caverna, la spuma dell’onda (breaker's foam),
erano compagni per lui; essi parlavano(spake)
una comune favella, più chiara di quella del libro (tome)
della sua lingua patria, che egli spesso soleva abbandonare (forsake)
per le pagine della Natura rispecchiate sul lago dai raggi del sole (sunbeams). [...]
XV
Ma tra le dimore (dwellings) degli uomini egli divenne un essere
irrequieto e consunto e severo (stern) e tedioso (wearisome),
abbattuto (Droop’d) come un falcone nato libero che abbia le ali tarpate (clipt),
e pel quale soltanto l'aria sconfinata sarebbe una dimora: allora gli ritornò all'accesso, per superare il quale, come l'uccello rinchiuso bramosamente suole battere il petto ed il becco contro la gabbia (wiry dome = cupola di filo metallico, cioè: gabbia) finchè il sangue gli chiazza le piume, così l'ardore della sua anima imprigionata voleva rodersi il cammino attraverso il suo petto.
XVI
Aroldo, esule volontario, va di nuovo ramingo, senza più speranza alcuna (nought = nulla), ma con minore tristezza; la stessa conoscenza del fatto che egli viveva invano, che tutto era finito al di qua della tomba, aveva fatto sì che la Disperazione assumesse un sorridente aspetto, che benchè fosse folle - come quando sul relitto saccheggiato (plundered wreck) i marinari follemente vorrebbero andare incontro al Destino con sorsi smodati (di bevande alcoliche - draughts intemperate) sul ponte che sta per affondare - pure ispirava
una contentezza che egli si tratteneva dal controllare (a cheer …check).