VIOLA
Giovanni Papini
- Viola vestita di limpido giallo,
- che festa, che amore a un tratto scoprirti
- venire innanzi con grazia di ballo
- di tra i ginepri e l'odore dei mirti!
- La ricca estate si filtra e si dora
- sopra il tuo piccolo volto rotondo;
- ad ogni moto dell'iride mora
- bevi nel riso la gioia del mondo.
- Par che la terra rifatta stamani
- più generosa, più fresca di ieri
- voglia specchiarsi negli occhi silvani
- tuoi, risplendenti di casti pensieri.
- Al tuo venire volante s'allieta
- questo mio cuore e con Dio si rimpacia,
- l'arida bocca del padre poeta
- torna a pregare allor quando ti bacia.
Viola = è la figlia del Poeta; limpido giallo = un colore così netto e scandito prepara un clima di ariosa euforia; che festa = che gioia; a un tratto scoprirti = vederti improvvisamente come per la prima volta; con grazia di ballo = con la grazia delle ballerine classiche.
si filtra = si purifica – la luce dell’estate sembra diventare più limpida e più dorata sul viso della bambina (si dora dà una tonalità dorata, per il suo caldo splendore); ad ogni moto = ogni movimento degli occhi bruni (iride mora) di Viola; bevi nel riso = ridendo assapora tutta la gioia del mondo
Par…pensieri = basta la presenza di una innocente bambina come Viola per far sparire l’egoismo e il male dalla terra la quale più generosa e più fresca può rispecchiarsi in quegli occhi (silvani: la cui purezza richiama la freschezza del bosco) puri e virginali.
venire volante = sottolinea ancora, come prima con la grazia di ballo, del v.3, l’incedere leggero di Viola, che pare volare; si rimpacia = si riconcilia; arida = inaridita perché non sa più pregare; non conosce quell’acqua che sola, secondo il Vangelo, può togliere ogni sete.