LO HOBBIT
John Ronald Reuel Tolkien



Romanzo fantasy

In questo romanzo sono narrate le avventure di una creatura fantastica, chiamata Hobbit. Lo Hobbit o la riconquista del tesoro (titolo originale: "The Hobbit", sottotitolato "There and back again", cioè "Andata e ritorno") è un romanzo fantasy scritto da John Ronald Reuel Tolkien. La sua prima pubblicazione risale al 21 settembre 1937. Il seguito di questo romanzo sarà costituito da Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings), pubblicato tra il 1954 ed il 1955. L’intera vicenda ha luogo con l’incontro di Bilbo, uno Hobbit che vive a Hobbiville, e lo stregone Gandalf e il successivo arrivo della compagnia di nani (tredici Nani). Gandalf spiega a Bilbo che questi nani, il cui capo è Thorin Scudodiquercia, vorrebbero riconquistare il loro regno di Erebor, la Montagna Solitaria, che diversi decenni prima era stato preso dal drago Smaug. Gandalf ingaggia Bilbo come scassinatore, grazie alla sua abilità in questo campo, e i compagni gli promettono, in caso di successo, un quattordicesimo dell'enorme tesoro che si trova nella montagna. Bilbo, come tutti gli Hobbit, è un tipo sedentario, a cui piace dormire e fumare la pipa, così è restio a partire, ma alla fine viene convinto, e si imbarca nella strana avventura. La seconda macrosequenza (la più lunga) riguarda l’intero tragitto dalla città del piccolo Bilbo alla tana del drago, attraverso terre selvagge e mille pericoli dove saranno ostacolati da numerosi mostri ma anche aiutati da qualche amico incontrato lungo il cammino, lo hobbit sarà l’assoluto protagonista salvando i suoi compagni nani da situazioni disperate grazie anche all’ausilio di un anello magico che rende invisibili; questa sequenza termina con la disfatta del drago e la riconquista del tesoro. La successiva sequenza riguarda le lotte causate dall’avidità dei nani che non vogliono dividere il loro immenso tesoro con gli uomini della città che era stata distrutta nella battaglia contro il drago. Gli uomini, aiutati dagli Elfi, stanno per muovere guerra all’esercito dei nani quando l’arrivo di un’orda di orchi costringe le tre razze a collaborare fra loro per distruggere il comune nemico. La grande avventura di Bilbo termina con il ritorno alla sua caverna, pieno di ricchezze e con il suo prezioso anello (che avrà un enorme peso nel romanzo Il Signore degli Anelli), ed il ritorno anche alle sue normali abitudini trovandosi però profondamente cambiato.


I personaggi protagonisti sono:


  • Bilbo Baggins è uno hobbit (cioè una creatura fantastica alta all’incirca metà di un uomo) “di città”. Ha una cinquantina d’anni e viene coinvolto in una grande avventura da Gandalf quasi per caso. Superato l’iniziale timore, si scopre un grande viaggiatore pieno di coraggio, audacia e ingegno ma alla fine delle sue peripezie sarà contento di ritornare alle sue abitudini casalinghe.
  • Thorin Scudodiquercia è un nano, un’altra creatura fantastica, anch’essa molto bassa. Indossa sempre un cappuccio azzurro legato con cordicine d’argento e una lunga barba infilata in una cintura d’oro. È il figlio dell’ultimo re sotto la montagna e vuole reclamare il suo regno e i suoi tesori. È un tipo orgoglioso, avaro e diffidente, ma anche coraggioso e leale. Purtroppo muore in battaglia, ma se fosse rimasto in vita sarebbe diventato un grande re sotto la montagna.
  • Gli altri nani: Dwalin (cappuccio verde e barba blu infilata in una cintura d’oro), Balin (cappuccio rosso e grande amico di Bilbo), Fili e Kili (cappuccio blu e i più giovani della compagnia), Dori e Nori (cappuccio viola e cintura d’argento), Ori (cappuccio grigio e cintura d’oro), Oin (cappuccio marrone e cintura d’oro), Gloin (cappuccio bianco e cintura d’argento, insieme a Oin sono specialisti nell’accendere il fuoco con gli acciarini), Bifur e Bofur (cappuccio giallo), Bombur (cappuccio verde ed è il più grasso e pesante della compagnia, questo mette a rischio varie volte la riuscita dell’impresa)
  • Gandalf è uno stregone vestito sempre di grigio con una lunga barba bianca. È colui che designa Bilbo come scassinatore e che salva, in numerose occasioni, la vita ai suoi compagni. È un personaggio molto saggio e generoso e che sa sempre come comportarsi.

Personaggi secondari:


  • Elrond è un elfo, altra creatura di fantasia, che vive nell’ultima casa accogliente a Forraspaccata. Aiuta i protagonisti a tradurre alcune scritture in runico, di vitale importanza per compiere la loro impresa.
  • Beorn è una creatura con la capacità di tramutarsi in orso. Accoglie in casa propria i protagonisti, anche se con qualche diffidenza e li aiuta nella battaglia dei cinque eserciti.
  • Le aquile sono uccelli giganteschi, che portano in salvo Bilbo e i suoi amici quando vengono attaccati dagli orchi e dai lupi.
  • Il re degli elfi silvani in un primo momento mette a rischio e rallenta la missione dei nani, poi li aiuta a sconfiggere i nemici nell’ultima battaglia.
  • Bard uccide il drago Smog e, una volta uscito vincitore dalla battaglia contro gli orchi e i lupi, fonda un nuovo regno nel territorio di Dale.
  • Dain è un parente di Thorin e, vinta la battaglia dei cinque eserciti, diventerà re sotto la montagna.

Antagonisti:


  • Smog è il drago che ha rubato i tesori dei nani. È un essere perfido che dà prova di una certa furbizia durante i colloqui con Bilbo. Viene ucciso da una freccia scagliata da Bard che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata.
  • Gli orchi sono creature orrende che vivono nei tunnel delle Montagne Nebbiose e riescono a catturare di sorpresa i protagonisti, che riescono poi a liberarsi. Vengono sconfitti nella battaglia dei cinque eserciti.
  • I lupi sono creature enormi e che sanno parlare una loro lingua che capiscono anche gli orchi, con i quali sono alleati. Vengono sconfitti anche loro nell’ultima battaglia.
  • I ragni di Bosco Atro sono esseri giganteschi che catturano i protagonisti, ma vengono poi ingannati da Bilbo, che libera così i suoi amici.
  • Guglielmo, Maso e Berto sono uomini neri, cioè creature che non possono esporsi alla luce del sole per non tramutarsi in pietra, e vivono in caverne dove nascondono tutti i loro tesori. In un primo momento catturano i nani e Bilbo, ma vengono imbrogliati da Gandalf, che li fa litigare fino al sorgere del sole.

Ambientazione:

La storia è ambientata inizialmente a Hobbitopoli (il paese in cui vive il protagonista), si sposta poi nelle terre selvagge, il  mondo fantastico piú famoso che sia mai stato inventato: La Terra di Mezzo. Questa dimensione parallela inventata da Tolkien è abitata da mostri e creature fantastiche molto spesso ostili all’uomo, ma anche da razze pacifiche con loro come Elfi, Nani, Hobbit.
I luoghi in cui si svolge la vicenda sono prevalentemente aperti, vi sono spesso viaggi e avventure che portano i personaggi a spostarsi attraverso pianure o boschi. Non mancano comunque scene in luoghi chiusi, in questo caso caverne o abitazioni occasionali. In molti casi i luoghi rispecchiano i pensieri e le sensazioni dei personaggi.
La storia narrata si svolge tra il 2941 e il 2942 della terza era (l’autore inventa dei periodi immaginari), nell’arco di poco più di un anno. È presente una prolessi sottoforma di profezia. Le scene sono a volte movimentate e a volte statiche; le immagini scorrono sotto gli occhi del lettore con la stessa velocità con cui legge. Si alternano tempi lenti, in cui i personaggi riflettono sulle vicende, e scene di azione. Il rapporto tra i piani è divergente.
L’autore utilizza a volte termini fantastici o parole in uso nel mondo in cui vivono i personaggi. Fa esprimere i personaggi in modo formale o informale a seconda della situazione in cui si trovano. L’autore utilizza una scrittura semplice e rende il lettore partecipe delle vicende e delle riflessioni dei personaggi e dell’autore stesso. Tolkien utilizza aggettivi tristi e cupi per indicare lo stato di difficoltà in cui si trovano i personaggi durante il loro difficile viaggio.
In questo romanzo sono presenti alternativamente discorsi diretti e indiretti. Nei dialoghi i personaggi non esprimono sempre i loro pensieri, questo compito è riservato alle riflessioni interiori di molti di loro. È presente il discorso indiretto libero, soprattutto se il narratore sta esprimendo i pensieri dei personaggi tramite riflessioni interne.
Il narratore è onnisciente, racconta i fatti come uno spettatore esterno e usa una focalizzazione zero. Il romanzo è diviso in tante scene distinte in cui agiscono i vari personaggi: il narratore prima racconta una parte del viaggio di alcuni e poi ritorna sulle scene degli altri. Vi è un miscuglio di scene di azione e avventura, di situazioni comiche e di pericolo ben inserite nella vicenda. Si possono individuare alcuni temi di fondo. Queste tematiche sono essenzialmente i valori trasmessi dalle sensazioni e dai pensieri dei personaggi, quindi la lealtà, il coraggio e la generosità. Un’altra riflessione è quella del cambiamento dello hobbit nel corso delle avventure, e della rivelazione a tutti e anche a se stesso, della sua grande importanza e della dimostrazione che tutti, anche se si è solo una piccola creatura in un mondo molto vasto si può valere molto di più di quello che può sembrare.


Riassunto

Bilbo Baggins è un pacifico Hobbit della Contea che abita nella sua confortevole caverna ignorando quello che avviene fuori dal suo paese, come è tipico delle creature simili a lui. Un giorno uno stregone di nome Gandalf gli fa visita proponendogli di partecipare ad un’avventura. Bilbo rifiuta ma invita lo stregone a prendere il tè a casa sua il giorno successivo. Il giorno dopo arrivano alla casa di Bilboo 13 nani: Gloin, Balin, Bifur, Fili, Kili, Oin, Thorin Scudodiquercia, Dain, Bombur, Dwalin, Nori, Dori ed Ori; seguiti da Gandalf. Questi sono intenzionati a recarsi presso Dale, città dei nani sotto la Montagna Solitaria, nelle Terre Selvagge, per recuperare il loro tesoro sottratto loro dal drago Smog e Bilbo viene assunto come scassinatore su consiglio di Gandalf. Seppur controvoglia lo Hobbit parte con loro seguendo la via orientale per arrivare all’Ultima casa accogliente. Incontrano tre Uomini Neri che, inizialmente li catturano, ma, con l’aiuto di Gandalf, li fanno esporre alla luce del sole e li fanno pietrificare; i nani rubano loro alcune spade. Dopo una breve sosta presso la reggia di Elrond, si rimettono in cammino attraverso le Montagne Nebbiose, dove vengono catturati dagli Orchi. Durante una fuga mal riuscita Bilbo si perde in una caverna, dove trova un anello, appartenente ad una strana creatura: Gollum. Quest’ultimo sfida Bilbo a una gara di indovinelli, dalla quale lo Hobbit esce vincitore, suscitando la collera dell’essere che ora ha intenzione di sbranarlo. Senza saperlo, Gollum porta Bilbo, che era diventato invisibile grazie all’anello, all’uscita delle montagne. Fuori si ricongiunge ai nani che lo credevano morto, ma non fa parola dell'anello. La notte stessa vengono attaccati dai Mannari e dagli Orchi e solo grazie all’intervento delle Aquile riescono a fuggire. Queste li portano nel territorio di Beorn, un uomo capace di trasformarsi in orso, che li accoglie nella sua dimora e fornisce loro del cibo per il viaggio e delle utili indicazioni. Quindi la compagnia si dirige verso il Bosco Atro, ultimo ostacolo prima di arrivare alla Montagna Solitaria, ma Gandalf non può seguirli per via di affari che lo portano a sud. La traversata del bosco non semplice: i nani vengono catturati da giganteschi ragni, e solo Bilbo, con l’aiuto dell’anello, riesce a liberarli. Tuttavia vengono di nuovo fatti prigionieri, questa volta dagli Elfi Silvani, ma Bilbo riesce a non farsi vedere. Dopo alcuni giorni riesce ad ideare uno stratagemma per liberare i compagni: li libera e li nasconde dentro alcune botti che vengono poi buttate nel fiume che le porterà a Ponte Lagolungo, una città governata dagli Uomini. Qui vengono accolti con tutti gli onori, ma non possono fermarsi, e risalgono il fiume fino alla Montagna Solitaria, anche grazie all’aiuto degli Uomini. Riescono a trovare un passaggio segreto grazie ad una mappa che Thorin aveva ereditato da suo padre. Bilbo, invisibile, riesce ad introdursi fino alla sala del tesoro e prende come sua ricompensa l’Archepietra (uno fra i più importanti tesori dei nani). Dopo alcuni viaggi nella caverna del drago Bilbo si fa scoprire e Smog di strugge l’entrata da cui erano venuti i nani. Non riuscendo a trovarli (erano nascosti in un tunnel), il drago decide di attaccare gli Uomini di Ponte Lagolungo, che avevano aiutato i suoi nemici. Ma viene ucciso da Bard, con una freccia che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata. Allora gli Uomini si dirigono verso la montagna per reclamare parte del tesoro dei nani. Thorin è adirato per non aver trovato l’Archepietra, e quando scopre che questa è in mano a Bilbo lo vorrebbe uccidere, e lo avrebbe fatta se non fosse venuto Gandalf a fermarlo. Ma i guai non sono finiti perchè Elfi, nani (era giunto da sud Dain, parente di Thorin con le sue truppe di nani)e Uomini vengono attaccati da Orchi e Mannari, che avevano saputo che il drago era stato abbattuto. Inizia così la "battaglia dei cinque eserciti", alla quale lo Hobbit non partecipa perché viene colpito da una pietra e sviene. Grazie all’intervento delle Aquile e di Beorn in forma di orso, i nani e i loro alleati hanno la meglio, ma Thorin perde la vita e viene sepolto sotto la montagna con l’Archepietra e Orcrist (la spada che aveva preso nella caverna degli Uomini Neri, e che era stata una delle spade che avevano ucciso gli Orchi nella battaglia con i nani di Moria). Dain diventa Re sotto la Montagna e Bard fonda una nuova terra nel territorio di Dale. Il compito di Bilbo è finito, quindi inizia il suo viaggio di ritorno con Gandalf e Beorn, aggirando Bosco Atro. Si ferma per qualche tempo all’Ultima casa accogliente e, infine, ritorna con molto oro e argento a casa sua, che era stata messa in vendita perché gli Hobbit pensavano che Bilbo fosse partito per un viaggio senza ritorno (essendo passato circa un anno dalla sua partenza). Dopo poco tempo lo viene a trovare Balin insieme a Gandalf e lo Hobbit ammette che è soltanto una piccola creatura in un mondo molto vasto.