IL RITRATTO DI DORIAN GRAY
Oscar Wilde
Capitolo 1
La storia ha inizio nello studio del pittore Basilio Hallward, intento a colloquiare con il suo amico Lord Enrico Wotton. I due amici sono intenti ad ammirare una delle opere del pittore: il ritratto di un giovane di nome Dorian Gray. Dalla conversazione emergono i diversi caratteri dei due amici, l’uno Basilio Hallward sensibile e perbenista, l’altro Lord Wotton cinico e spregiudicato. La loro chiacchierata si incentra soprattutto su Dorian Gray che il pittore ha conosciuto due mesi prima ad un ricevimento e dal quale è stato fortemente e positivamente impressionato tanto da esserne influenzato anche dal punto di vista artistico. In effetti questo ragazzo è dotato di una particolare bellezza e desta in tutti grande fascino e ammirazione. Basilio, sostiene che egli gli abbia ispirato uno stile nuovo e lo abbia portato a realizzare le sue opere migliori, tra le quali il ritratto dello stesso Dorian Gray. Sollecitato dall’amico ad esporre al pubblico il ritratto, troppo bello per essere tenuto nascosto e sicuro che da esso potrebbe venirgli grande fama, il pittore rifiuta col motivo che l’opera perché parla troppo di sé: "..La ragione per cui non voglio esporre questo ritratto è che temo di aver palesato in esso il segreto della mia anima...". Lord Wotton è sempre più incuriosito e insiste con l’amico per conoscere Dorian Gray ma il pittore non vuole che ciò avvenga perché teme la cattiva influenza dell’amico sul giovane. Il primo capitolo si conclude con l’arrivo di Dorian Gray nello studio del pittore e l’inevitabile incontro con Lord Wotton.
Capitolo 2
Basilio presenta Dorian a Lord Wotton che vede nel ragazzo un’anima pura e candida e
decide di suscitare in lui la curiosità per nuove esperienze. Anche
Dorian è subito attratto dalla personalità di Lord Wotton, con il
quale avverte affinità, ed insiste perché si trattenga in
conversazione con lui mentre posa per il suo ritratto. Il pittore,
malgrado avesse pregato l’amico Lord Wotton di andarsene per poter
dipingere senza disturbi, si trova obbligato ad insistere con
l’amico perché questi resti per tutta la seduta di posa e conversi
con Dorian. Lord Wotton, nobile, cinico e spregiudicato con le sue
idee sul piacere e la bellezza provoca profondo turbamento in Dorian.
La conversazione tra i due, iniziata nello studio continua nel
giardino, dove Lord Wotton incalza il giovane con le sue analisi
sulla precarietà della bellezza, sul valore dell’apparenza, facendo
un elogio della giovinezza ed ammonendo su quanto essa sia breve.
Dorian sempre più sotto l’influenza di Lord Wotton è prima
spaventato ma poi traspare una trasformazione in lui che cambia il
suo modo di porsi, acquista coraggio e maggiore fiducia in sé, ciò
influenza il suo rapporto di amicizia con il pittore dal quale
inizia ad allontanarsi.
Terminato il ritratto Basilio, nonostante le insistenze di Lord Wotton per avere
il quadro, decide di regalarlo a Dorian. Il giovane è colpito dalla
propria bellezza che gli si rivela attraverso il ritratto ma, in
seguito alla sua conversazione con Lord Wotton, non può fare a meno
di rendersi conto che un giorno quella bellezza sarebbe stata
rovinata dai segni del tempo. Ciò lo sconforta e angoscia fino a
fargli affermare che avrebbe dato la propria anima per restare
sempre giovane e perché al suo posto invecchiasse invece il dipinto.
Il pittore è consapevole che la reazione di Dorian è una conseguenza della
cattiva influenza esercitata da Lord Wotton e decide di distruggere
la sua opera per far sì che l’amicizia tra di loro non si rovini ma
Dorian glielo impedisce dichiarando di amare quel ritratto e di
ritenerlo ormai una parte di sé e distruggerlo rappresenterebbe un
delitto.
Placati gli animi i tre amici prendono insieme un tè. Lord Wotton propone di
andare a teatro ma Basilio rifiuta ed anzi insiste perché anche
Dorian non vada e resti a cena da lui. Ma Dorian decide di andare
con Lord Wotton.
La scena si chiude con Basilio sconsolato che si lascia cadere sul divano con
un’espressione di pena sul viso.
Capitolo 3
Lord Wotton va da suo zio, Lord Fermor, un vecchio scapolo simpatico e un po’ burbero, per avere informazioni su Dorian. Il ragazzo è il nipote di Lord Kelso e il figlio di Lady Margaret Devereux. Lord Fermor ricorda la storia di Dorian Gray e la racconta al nipote Lord Wotton: Margaret Devereux era una ragazza molto bella che nonostante avesse schiere di pretendenti delle migliori famiglie scelse di scappare con un ragazzo di modesta famiglia, subalterno in un reggimento di fanteria. In seguito ad un duello il ragazzo venne ucciso pochi mesi dopo il matrimonio. Poi si disse che il tutto fosse stato organizzato dal padre della ragazza Lord Kelso, il quale aveva ingaggiato un avventuriero perché provocasse suo genero, insultandolo, per spingerlo a sfidarlo a duello. Infatti poi la ragazza ritornò nella casa paterna ma non rivolse mai più la parola a suo padre ed entro un anno morì anche lei lasciando Dorian orfano. A proposito di matrimonio il discorso tra i due si sposta sui matrimoni tra lord inglesi e ragazze americane, moda dell’epoca biasimata dai ceti aristocratici. Lord Wotton saluta infine suo zio per recarsi a cena da sua zia Agata dove ci sarà anche Dorian. Intorno al tavolo siedono varie persone dell’aristocrazia inglese e la conversazione riguarda gli argomenti più disparati compresi i pettegolezzi. Lord Wotton tiene banco e spicca per la sottigliezza e l’ironia delle sue osservazioni. Dorian è sempre più affascinato da lui. A fine cena escono insieme per recarsi al Park.
Capitolo 4
Passa un mese e la scena si apre con Dorian che attende Lord Wotton nella residenza
di questi, appare invece la moglie Lady Vittoria Wotton. Lady
Vittoria viene descritta come una donna dalla risata secca e
nervosa, dall’apparenza disordinata e con la mania di andare in
chiesa. Vi è una conversazione tra Dorian e Lady Vittoria che viene
interrotta dall’arrivo di Lord Wotton e immediatamente dopo vi è
l’uscita di scena di Lady Wotton. Segue una conversazione tra i due
amici che ha avvio con l’ammonimento di Lord Wotton a Dorian di non
sposarsi mai. Dorian confessa all’amico di essersi innamorato di una
giovane attrice (17 anni) di nome Sibilla Vane, di cui decanta la
grande bravura nel recitare e la definisce un "genio" perché
interpreta divinamente ogni sera un’eroina diversa: Giulietta,
Rosalinda, Ofelia, Desdemona, ecc. Dorian sostiene che tutto ciò non
sarebbe avvenuto se egli non avesse conosciuto Lord Wotton che gli
ha trasmesso la voglia di vivere e di sperimentare che lo ha indotto
a fare nuove esperienze ed ad entrare in un piccolo e ridicolo
teatrino, dove normalmente non sarebbe mai entrato, e dove ha
incontrato Sibilla rimanendo completamente catturato sia dal suo
fascino che dalla sua bravura. Dorian decide di invitare i suoi
amici, Lord Wotton e Basilio Hallward, a teatro a vedere Sibilla
recitare la sera seguente. Incarica quindi l’amico di avvisare
Basilio da parte sua perché dice di non avere voglia, nonostante il
debito di riconoscenza che ha nei confronti del pittore che oltre a
regalargli il ritratto glielo ha anche inviato in una meravigliosa
cornice disegnata apposta da lui, perché afferma di trovarlo noioso
e che insiste troppo nel dargli buoni consigli.
I due amici si congedano. Enrico (Lord Wotton) successivamente, rientrato dalla sua
serata, scopre, attraverso un telegramma di Dorian, che questi si è
fidanzato con Sibilla.
Capitolo 5
Sibilla confida a sua madre tutta la sua felicità per l’amore provato e ricambiato
per Dorian che lei chiama "il principe gentile", non conoscendone il
vero nome. La madre viene descritta come una donna sfiorita e
stanca, con dita piene di falsi gioielli e truccata con una cattiva
cipria.
La famiglia di Sibilla è povera e lei e la madre lavorano in teatro per ripagare al
proprietario del teatro, il Sig. Isaacs, un anticipo di 50 sterline
che ha permesso loro di pagare i debiti e fare il corredo per il
secondogenito. Il secondogenito, Giacomo (16 anni – chiamato Jim dalla sorella), sta partendo per l’Australia in cerca di fortuna.
Giacomo è descritto come un giovane (16 anni) tarchiato, con le mani
e i piedi grandi e l’andatura un po’ goffa, dai capelli bruni e
ispidi, che non aveva nulla della finezza della sorella.
I due fratelli decidono di fare una passeggiata al Park insieme. La conversazione
tra i due si sposta dai progetti di vita futura in Australia per
Giacomo, che Sibilla immagina in maniera romanzesca rosea e
costellata di successi, all’innamoramento di Sibilla per il giovane
sconosciuto che lei chiama "principe gentile". Sibilla dichiara di
essere innamoratissima ma il fratello (come già aveva fatto la
madre) la mette in guardia temendo che le possa far del male. Ad un
tratto passa Dorian in carrozza e Sibilla ne intravede i riccioli
biondi e le labbra sorridenti, ma il fratello non fa in tempo a
vederlo ed egli dichiara che se lui le farà del male è pronto ad
ucciderlo. Il fratello è preoccupato e non vorrebbe più partire
perché teme che la madre non vigili abbastanza su Sibilla ma deve
tener fede ad un contratto già firmato.
Rientrati a casa Sibilla va a riposarsi prima della rappresentazione serale e Giacomo
si intrattiene con la madre per la cena e scopre che il padre era
nobile e che non sposò sua madre perché era già impegnato. Giacomo
prima di congedarsi dalla madre ribadisce la promessa di uccidere
Dorian se dovesse nuocere alla sorella e si fa promettere
insistentemente dalla madre di proteggerla.
Capitolo 6
Dorian, Enrico e
Basilio si trovano a cena in un salottino privato del Bristol, per
poi andare a teatro a vedere Sibilla recitare.
Alla notizia del fidanzamento di Dorian, Basilio stenta a credere, vista la loro
giovane età e pensando in un primo momento che si tratti di una
semplice infatuazione, ma sentendo parlare Dorian così bene e
appassionatamente di lei inseguito approva il matrimonio.
Escono e mentre Dorian ed Enrico salgono su un Brougham (tipo di carrozza ad un
cavallo per sole due persone), Basilio li segue su un’altra vettura,
egli prova una sensazione di scoraggiamento e sente che la vita lo
ha ormai definitivamente separato da Dorian e di colpo si sente
invecchiato di anni.
Capitolo 7
La sera però che i tre si ritrovano a teatro per vedere la giovane recitare, ella fa
una pessima figura, recitando in modo freddo e artificioso, con
bella voce ma con tono falso e privo di passione. Il pubblico
diventa irrequieto e la tempesta di fischi. Gli amici di Dorian sono
imbarazzati e cercano di consolarlo ma Dorian non si spiega il
perché di tale trasformazione. Lord Wotton e Basilio se ne vanno
alla fine del secondo atto ma Dorian nonostante le loro insistenze
preferisce restare. Assiste così anche all’ultimo atto che venne
recitato a teatro quasi vuoto; un fiasco assoluto, fischi e
brontolii seguono la chiusura del sipario. Solo Sibilla è
impassibile e porta a termine la sua interpretazione, ella è
contenta del suo fallimento, perché ha capito cos’è l’amore e ha
iniziato a odiare la scena. Dorian chiede una spiegazione e Sibilla
spiega che prima di conoscerlo la sua unica realtà era il teatro e
lei viveva come se i personaggi che interpretava fossero veri ma
ormai non può più recitare come prima perché attraverso i sentimenti
che prova per lui ha scoperto che quel mondo è tutto finto e che la
realtà che provava prima non esiste mentre la realtà vera è l’amore
che prova per lui.
Udendo quelle parole Dorian diventa freddo e distaccato e le rimprovera che in tal
modo lei ha ucciso il suo amore, le dice di non provare più
sentimenti perché non è più meravigliosa come prima, ma frivola e
sciocca e la lascia sconvolta e piangente Dorian, tornato a casa
guardando il ritratto si accorge che attorno alla bocca sono apparse
delle pieghe che danno un aspetto crudele al suo volto e si rende
conto che la causa è nell’insensibilità e nella freddezza con cui ha
abbandonato la fidanzata. Ripensa al desiderio espresso a casa di
Basilio che il quadro invecchi al posto suo e ne rimane terrorizzato
perché si rende conto che il suo desiderio è stato esaudito. Da quel
momento il quadro porterà i segni della vecchiaia, delle sue
passioni e delle sue colpe. Non sopportando l’idea di vedere
l’orrenda immagine della sua coscienza decide di chiedere perdono a
Sibilla e avrebbe tentato di costruirsi una vita pura e felice anche
a costo di rompere la sua amicizia con Lord Wotton. Egli pone
davanti al ritratto un paravento in modo da non vederlo.
Capitolo 8
Quando Dorian si sveglia è già molto tardi. Riceve varie lettere (biglietti da visita, inviti,
conti, programmi di mostre e concerti e annunci di usurai) tra le
quali ve ne è una di Enrico che mette da parte. Quando lo sguardo
gli cadde sul paravento che copriva il ritratto si ricordò di quanto
accaduto la sera prima e volle verificare che effettivamente il
quadro portasse i segni del suo cattivo comportamento. Ne ebbe la
conferma e venne preso dalla paura e decise che il quadro gli
avrebbe fatto da guida ed avrebbe costituito un monito contro il
male. Si ripropose quindi di chiedere perdono a Sibilla
e le scrive una lettera d’amore dicendole di voler rimediare al suo
orribile comportamento, sposandola. In quel momento sopraggiunge
Lord Wotton il quale parla con Dorian e cerca di consolarlo convinto
che egli sia al corrente della notizia (di cui aveva scritto sulla
lettera che però Dorian non aveva ancora aperto) del suicidio di
Sibilla (ha ingerito un pericoloso cosmetico usato a teatro). Il
fraintendimento si chiarisce quando Dorian gli dichiara di essere
deciso a sposare Sibilla ed Enrico gli riferisce che nella sua
lettera lo informava che Sibilla era morta e che la notizia è
riportata da tutti i giornali, che ci sarà un’inchiesta e che lui
non deve essere assolutamente implicato.
Dorian inizialmente rimane impietrito e sconvolto ma poi, grazie
anche ai suggerimenti di Lord Wotton che lo convince che ella era
"meno reale delle eroine", che è stato tutto un sogno che deve
dimenticare, accetta la situazione ed anzi pensa che sia "la
meravigliosa conclusione di un meraviglioso dramma" e Sibilla gli
appare come una "meravigliosa figura tragica". Dorian sente anche
che è in un momento decisivo della sua vita, al momento di una
scelta di vita. Decide che la sua vita sarebbe stata la ricerca:
dell’eterna giovinezza, di passioni senza termine, di piaceri
sottili, di segreti, di sfrenati peccati e di sfrenate gioie e il
ritratto solamente avrebbe risentito del peso del peccato e della
sua vergogna. Doria trascorre la stessa serata in teatro, con Lord
Wotton, come se non fosse successo nulla.
Capitolo 9
Il mattino seguente Basilio va a trovare Dorian credendo di trovarlo distrutto. Invece il giovane è straordinariamente indifferente all’accaduto. Basilio lo rimprovera quando vede che egli ha già dimenticato tutto e sembra non avere cuore e pietà ma ben presto giustifica il suo comportamento ritenendo la sua indifferenza solo una reazione momentanea. Il discorso si sposta poi sul ritratto. Basilio nota che è coperto da un paravento e domanda a Dorian il perché, inoltre gli comunica che vorrebbe esporre l’opera in una mostra. Dorian trasale terrorizzato all’idea che tutti scoprano i segreti del suo spirito e vieta all’amico la possibilità di vedere il quadro così come di poterlo esporre e di continuare a posare per lui. Basilio succube della bellezza di Dorian e dominato dalla sua personalità confessa il suo amore per Dorian ed accetta ogni sua decisione, poi se ne va. Basilio decide allora di nascondere il dipinto in modo che occhi indiscreti non potessero più vederlo.
Capitolo 10
Dorian nasconde il quadro in una vecchia stanza, facendosi aiutare dal corniciaio e dal suo operaio, tenedo il dipinto coperto da un tele prezioso in modo che neppure loro avessero modo di vederlo. In biblioteca trova un biglietto di Lord Wotton, una copia del St. James’s Gazette contenente un articolo sulla conclusione dell’inchiesta per la morte di Sibilla e un libro rilegato in carta gialla, dalla copertina sgualcita e sciupata agli angoli. Straccia irritato il giornale e comincia a leggere il libro. E’ uno strano libro e narra la storia di un giovane parigino che trascorre la vita tentando di attuare nel secolo diciannovesimo tutte le passioni e le idee che appartenevano a ogni altro secolo eccetto il suo. Dorian si attarda nella lettura e poi esce per incontrare Enrico al Club.
Capitolo 11
Per molti anni Dorian visse sotto l’influenza di quel libro e quindi facendo ogni genere di
esperienze alla ricerca del puro piacere e circondandosi di cose
belle, collezionando gioielli, abiti, stoffe e facendo esperienze
omosessuali (anche se non esplicite). Intanto a Londra, nei clubs,
si comincia a vociferare sul suo conto. Dorian mantiene sempre il
suo meraviglioso e giovane aspetto e ciò rende difficile per gli
altri poter credere che si sia potuto macchiare veramente di
comportamenti tanto negativi. Egli ha sempre l’aspetto di uno che il
mondo non ha potuto corrompere. Il suo aspetto non muta ma il suo
ritratto invece diventa sempre più mostruoso e lui ha il terrore che
venga scoperto. In quegli anni Dorian insegue ogni tipo di
esperienza per il puro piacere di provare nuove sensazioni
avvicinandosi anche a modi di pensare che sono completamente diversi
dalla sua natura (una volta corse voce che si fosse convertito alla
religione cattolica) solo per soddisfare la propria curiosità
intellettuale e per poi abbandonarli con indifferenza. Non commette
mai l’errore di arrestare il proprio sviluppo intellettuale
accettando e adeguandosi ad un credo e ad un sistema. Così si dedicò
per un certo periodo a studiare i profumi, in un altro si dedicò
completamente alla musica, poi allo studio dei gioielli, in seguito
ai ricami e agli arazzi.
Sul suo conto continuano a girare strane voci circa la sua partecipazione a risse, a contatti
con falsari, al fatto che dopo breve tempo i suoi amici lo evitano
e le donne impallidiscono di vergogna alla sua vista. Egli sente di
aver provato tutte le esperienze e le passioni del mondo, proprio
come l’eroe del libro che gli ha dato Henry.
Capitolo 12
E’ il giorno del suo trentottesimo compleanno e rientrando dalla cena incontra per strada Basilio che non vede da molti anni. Inizialmente fa finta di non averlo riconosciuto ma Basilio lo vede e gli riferisce che stava cercando proprio lui, infatti era restato sino a quell’ora in casa sua ad aspettarlo ma poi si era rassegnato ad andarsene. Il pittore gli riferisce che è in partenza per Parigi (ha il treno alle 11 di sera) dove conta di stabilirsi per i prossimi sei mesi, ma prima di partire vorrebbe parlargli. Entrati in casa Basilio gli riferisce che ha sentito varie dicerie sul suo conto e che si sta preoccupando per lui. Il pittore vuole che Dorian gli dica che non è vero ciò che si dice in giro, che egli non è l’uomo malvagio che viene dipinto da tutti e che induce al peccato tutti i suoi amici. Basilio afferma anche che non può essere così malvagio perché in tal caso il suo aspetto dovrebbe rivelare i segni della corruzione e dei vizi e non si sarebbe potuto conservare così bello. Basilio insiste perché Dorian neghi tutte le accuse che gli vengono rivolte, perché gli dica che non è un corrotto, un infame e un malvagio. Dorian gli risponde che ha un diario in cui annota tutta la sua vita, giorno per giorno e che vuole farglielo vedere. Decide infatti di fargli vedere il ritratto, attraverso esso rivelargli la sua anima e in tal modo dargli la risposta che pretende.
Capitolo 13
I due amici salgono alla stanza che conserva il ritratto. La stanza sembra abbandonata da
anni, è spoglia, umida e polverosa. Quando Dorian toglie il panno
che copre il quadro Basilio getta un grido di orrore vedendo il
volto ripugnante che gli ghignava dalla tela e stenta a credere che
sia proprio quello che ha dipinto lui. Dorian gli ricorda il
desiderio da lui espresso quando vide per la prima volta il ritratto
che invecchiasse al posto suo ed allora Basilio ricorda e capisce
che il suo amico è ancora peggiore di quanto la gente dice. Gli
chiede di pregare per redimersi, ma Dorian accecato dall’odio,
prende un coltello e lo uccide.
Per crearsi un alibi, esce senza far rumore da casa e torna poco dopo, suonando il campanello
perché il cameriere sia testimone dell’ora alla quale egli è
rientrato.
La scena si chiude con Dorian che cerca sull’annuario l’indirizzo di Alan Campbell, l’uomo
che gli sarebbe stato d’aiuto in quel momento.
Capitolo 14
Il giorno dopo, dopo un sonno tranquillo Dorian viene svegliato dal suo cameriere. Al ricordo di quanto successo si turba e pensa che la colpa commessa non rientra tra quelle il cui fascino consiste più nel ricordarle che nel compierle perché danno all’intelletto un senso di inebriante gioia. Questa colpa era diversa, era una colpa da scacciare dalla mente, da addormentare con l’oppio, da soffocare per non venirne soffocati. Scrive due lettere, una la mette in tasca e l’altra la dà al cameriere perché la consegni a ad Alan Campbell. Si mette a leggere un libro di poesie disteso sul sofà per scacciare il pensiero di Basilio che ogni tanto gli torna alla mente. Ma ad un tratto venne invaso da un senso d’angoscia al pensiero che Campbell non sia in Inghilterra. Alan Campbell era un suo vecchio amico, poi l’amicizia era finita ed ora a stento si parlavano. Finalmente l’amico arriva e Dorian gli chiede di aiutarlo a far sparire il cadavere, utilizzando la sua esperienza in campo scientifico e chimico, in modo che non rimanga più alcuna traccia del corpo. Prima gli dice che si è trattato di un suicidio e poi che è stato lui ad assassinarlo. Dapprima egli rifiuta ma poi minacciato da Dorian (il quale scrive qualcosa su un biglietto che consegna a Campbell da leggere, dove probabilmente minaccia di rivelare qualcosa su di lui nell’altra lettera che aveva scritto e che è pronto a spedire), accetta. Dorian accompagna Campbell nella stanza dove c’è il cadavere di Basilio e andando a coprire il ritratto con il suo drappo di tela scopre con orrore che è apparsa una macchia rossa su una mano. Verso sera Campbell, finito il suo lavoro, si congeda augurandosi di non dover più vedere Dorian. Questi sale nella stanza dove vi è un odore acuto di acido nitrico ma da dove è scomparso il cadavere.
Capitolo 15
La sera stessa Dorian vestito elegantemente si reca nel salotto di Lady Narborough ma gli ospiti sono piuttosto noiosi e nonostante l’arrivo di Lord Wotton, Dorian non è del suo solito umore e a cena non tocca cibo. Quando Lord Wotton casualmente gli chiede cosa abbia fatto la sera prima dopo che si erano lasciati alle undici Dorian si innervosisce e si sente sopraffatto da un senso di terrore, decide quindi di congedarsi dalla compagnia. Si rende conto che, per cancellare ogni traccia della sua colpevolezza, deve assolutamente sbarazzarsi dell’impermeabile e della borsa di Basilio che ha nascosto in un armadio segreto. Rientrato a casa brucia la borsa e il soprabito del pittore e preso da una crisi d’astinenza da oppio, si veste dimessamente e prende una vettura che lo porti sulle rive del Tamigi.
Capitolo 16
Dorian giunge in un posto malfamato. Bussa in un modo particolare, entra ed incontra un amico, Adriano Singleton, un giovane dai capelli biondi e lisci, intento ad accendersi una pipa lunga e sottile, che lo saluta. Sente allora di non poter rimanere perché la presenza dell’amico lo turba perché vuole andare in un luogo dove nessuno lo conosca; ha bisogno di fuggire da se stesso. Prima di uscire vanno insieme al banco a bere qualcosa, qui una donna lo chiama Principe Gentile, come lo chiamava Sibilla. A quelle parole un marinaio addormentato si alza di colpo ed esce subito dopo Dorian. Dorian rimane colpito dall’incontro con Adriano Singleton e si domanda se davvero è lui il responsabile della brutta fine di quel ragazzo, come gli aveva rinfacciato Basilio. Ma ben presto rimuove tale pensiero e insensibile affretta il passo. Improvvisamente si sente afferrare per le spalle e sente lo scatto di una rivoltella. Il suo assalitore è il marinaio che è uscito con lui dalla bettola e che gli rivela di essere Giacomo il fratello di Sibilla che da anni lo sta cercando per ucciderlo e così vendicare la sorella. Dice che lo ha riconosciuto perché ha sentito quella donna che lo chiamava Principe Gentile che era il soprannome con cui sua sorella lo conosceva. Dorian è preso dal terrore ma improvvisamente gli viene in mente una scappatoia e si salva dicendo che non può essere stato lui a uccidere la sorella, morta diciottanni prima, perché non dimostra quarant’anni ma molti di meno. Giacomo davanti all’evidenza che un ragazzo dell’età dimostrata da Dorian di venti/venticinque anni non può essere lo stesso che tanti anni prima conosceva la sorella si convince e si scusa, lasciandolo andar via. In quel momento sopraggiunge la donna che era nella bettola e saputo perché Giacomo non ha ucciso Dorian, gli rivela che in realtà anche se dimostra di essere un ragazzo è molto più vecchio e si dice che si sia venduto al diavolo per rimanere sempre bello e giovane. Giacomo cerca nella notte Dorian per ucciderlo ma questi è già sparito.
Capitolo 17
Una settimana dopo Dorian è nella sua residenza in campagna (Selby Royal) in conversazione con suoi vari ospiti. tra cui anche Lord Wotton. Ad un certo punto si allontana per andare a raccogliere dei fiori nella serra e poco dopo si sente un grido soffocato seguito da un rumore di un corpo che cade. Dorian viene trovato nella serra svenuto. Soccorso si riprende ben presto e durante la cena è allegro e spensierato ma ogni tanto è preda di un brivido di terrore al ricordo di quello che aveva visto nella serra: il volto minaccioso di Giacomo Vane oltre i vetri.
Capitolo 18
Il giorno seguente Dorian rimane in casa terrorizzato dall’idea di essere braccato e spiato e confuso riguardo al fatto che ciò che aveva visto nella serra fosse la realtà o semplicemente una sua fantasia. Solo dopo tre giorni si arrischia ad uscire ormai convinto di essere vittima solo della sua immaginazione atterrita. Prende parte alla battuta di caccia durante la quale un uomo, che si pensa sia un battitore, rimane ucciso per incidente. Dorian vive questo episodio come un cattivo presagio, sente che qualcosa di terribile deve accadere. Sempre più sconvolto e terrorizzato decide di partire e tornare a Londra perché ormai sente che Selby Royal è un luogo malaugurato. Appena prima di partire arriva il capo guardiacaccia il quale gli riferisce che l’uomo ucciso non è un loro battitore, nessuno sa chi possa essere, e sembra sia un marinaio. Dorian si precipita a vedere il corpo e un grido di gioia gli sfugge dalle labbro nel riconoscere Giacomo Vane. Egli si sente così salvo.
Capitolo 19
Lord Wotton e Dorian stanno conversando. Dorian cerca di convincere l’amico che è ormai cambiato, che si sente buono e che non vuole più fare la vita di prima. Per dimostrarglielo gli riferisce di aver fatto una buona azione: ha conosciuto una giovane donna (Hetty), una fanciulla di villaggio, si sono innamorati e avevano deciso di fuggire insieme ma all’ultimo momento lui aveva rinunciato perché lei mantenesse la sua purezza. L’amico replica che il suo comportamento in realtà le ha spezzato il cuore e l’ha resa infelice per sempre. Il discorso passa poi alla scomparsa di Basilio ed ad un certo punto Dorian chiede all’amico che direbbe se lui gli confidasse che l’ha assassinato. Lord Wotton non prende neanche in considerazione questa possibilità dicendo che ogni delitto è volgare e non si confà alla personalità di Dorian; "il delitto appartiene esclusivamente alle classi inferiori". Dopo aver toccato altri argomenti, come l’esistenza dell’anima, il segreto di Dorian che mantiene sempre intatto il suo giovane aspetto e i libri proibiti (a tale proposito Dorian chiede all’amico di non prestare mai più a nessuno il libro che aveva prestato a lui e che rappresenta un cattivo insegnamento) i due amici si salutano dandosi appuntamento per l’indomani e Dorian si incammina verso casa.
Capitolo 20
Giunto a casa si mette a meditare su alcune delle cose dette da Lord Wotton. Davvero non si
può cambiare? Non vi era speranza per lui? Ripensa alla vita
corrotta che ha fatto, ripensa a Basilio, Campbell si è suicidato
nel suo laboratorio senza rivelare nulla del loro segreto, ma ormai
il passato nessuno lo può mutare, meglio non pensarci. Adesso è
meglio pensare ad una nuova vita e lui l’ha già iniziata
risparmiando una creatura innocente che avrebbe potuto perdersi per
lui. Pensando ad Hetty si domanda se il ritratto fosse cambiato, se
con il suo recente comportamento fosse riuscito a rendere meno
orribile quel dipinto. Vuole andare a vedere ma quando toglie il
telo che copre il quadro un grido di dolore gli esce dalle labbra
non vedendo alcun mutamento se non un’espressione di scaltrezza
negli occhi e una smorfia di ipocrisia sulla bocca.
Egli pensa all’eventualità di confessare il tutto, ma si rende conto che non gli crederebbero
perché ha distrutto tutte le prove e lo crederebbero solo pazzo.
Ritenendo il ritratto l’origine di tutto e essendo una prova delle
sue colpe, prende il coltello con cui ha ucciso Basilio e colpisce
la tela. ma accade un fatto incredibile, infatti, cade morto egli
stesso, mentre il quadro riacquista l’aspetto che aveva all’inizio:
una meravigliosa giovinezza pura e ingenua. I servi e la gente per
strada sentono un forte grido. Entrando nella stanza trovano il
bellissimo quadro originale e per terra Dorian, vecchio e brutto,
trafitto dal coltello. Riconoscono Dorian solo dagli anelli che
indossa.