CLAUDE MONET
1840 -1926

Il padre dell'impressionismo

Claude Monet è considerato il padre dell’impressionismo. E' stato il pittore che con maggiore radicalità ha applicato il principio del plein air. Monet aveva imparato a guardare alla natura senza prescindere dalle condizioni atmosferiche, che modificavano in modo sostanziale sia i “colori locali” sia le forme delle cose.
Courbet lo influenza con il suo senso della larghezza dell’impianto compositivo e con lo stile diretto, vedi Terrazza sul mare a Saint-Adresse.

Terrazza sul mare a Saint-Adresse

Terrazza sul mare a Saint-Adresse

Monet sperimenta la pittura di figure nel paesaggio (anch’essa in plein air) in Donne in giardino e Donna con parasole e bambino dall’incredibile controluce.

Donne in giardino

Donne in giardino

Donna con parasole e bambino

Donna con parasole e bambino

Verso la fine degli anni sessanta l’artista sperimenta una nuova tecnica basata sull’accostamento di colori puri che lo porterà alla realizzazione di quadri di intensissima luminosità (come quelli del periodo di Argenteuil).
Intorno al 1890 l’artista cominciò a lavorare per cicli di opere, ritornando di continuo sullo stesso soggetto in diverse ore del giorno o in differenti stagioni, dunque in condizioni di luce o atmosferiche ogni volta mutata: la sua idea era di raggiungere l’istantaneità.
Negli ultimi anni della sua vita si concentrò sulle ninfee del suo giardino. E’ nei quadri di Ninfee che Monet arrivò ad una forma di pittura pura; le forme negli ultimi dipinti sono appena percepibili (la pittura di Monet costituirà per questo motivo un precedente per molti sviluppi astrattisti del nostro secolo).

Donne in giardino

Ninfee 1906

Ninfee 1915

Ninfee 1915

Cattedrale di Rouen

La serie è di 30 dipinti e la cattedrale è riprodotta nelle più diverse situazioni di luce, condizioni atmosferiche e ore del giorno, con il ricorso ad una gamma cromatica molto ampia. Alla variabile atmosferica si somma anche la diversa angolazione della facciata. La serie delle cattedrali segue quelle dedicate ai Covoni e ai Pioppi: la ripetizione del medesimo soggetto consente all’artista una rielaborazione continua. L’intento di Monet è di registrare la successione di mutamenti in una serie di tele, una per ogni specifico effetto, in modo da ottenere quella che chiamava “istantaneità”.

Terrazza sul mare a Saint-Adresse

Cattedrale di Rouen

Armonia bianca

Armonia bianca nasce dall’impatto tra la luce accecante del primo sole e la tonalità sorda della pietra della cattedrale. Il bianco, il non-colore della luce, si ottiene sommando i sette colori dell’iride. Per Armonia bianca l’artista adotta una posizione leggermente laterale. Il volo delle rondini suggerisce l’altezza vertiginosa della torre. Il pittore adotta una tecnica rapida, fatta di pennellate rapprese, di tocchi, di virgole. Le ombre sono rese giustapponendo e sovrapponendo spessi tocchi di colore puro. Dalla stratificazione dei colori risulta una matericità, cioè uno spessore materiale del colore sulla tela, che restituisce le vibrazioni della pietra scolpita. La forma è definita dall’incidenza della luce.
La cattedrale gotica, con la sua monumentalità, la sua magnificenza e il suo valore di luogo sacro, conferisce al dipinto un’intensità mistica.

Armonia bianca

Armonia bianca