ARRIGO BOITO
(1842-1918)
La vita
In gioventù anticonformista e ribelle, punta avanzata della Scapigliatura milanese, il poeta musicista Arrigo Boito approda alla fine della sua lunga parabola biografica (1842-1918) alla nomina a senatore, suggello di una progressiva accettazione della società contemporanea - un tempo violentemente contestata - di cui finisce per diventare una delle voci ufficiali più autorevoli.
Nato a Padova, affiancò passione musicale e letteraria.
Dopo diversi viaggi in Europa, Boito si stabilì a Milano, dove frequentò gli ambienti scapigliati.
Importanti, sul piano artistico, la collaborazione con Giuseppe Verdi, al quale (dopo la giovanile insofferenza) si era legato di devota amicizia, e, sul piano personale, la relazione con la nota attrice Eleonora Duse.
Opere
Boito raggiunse la fama come poeta con Libro dei versi e il poemetto Re Orso. Fu anche autore di novelle e traduttore oltre che librettista. Sono suoi i libretti delle opere verdiane Otello, Falstaff e della Gioconda di Ponchielli; inoltre delle sue opere Mefistofele e Nerone.
Il tema centrale del “dualismo”
La poesia di Boito ha notevoli legami con la “poetica” scapigliata, che l’autore cercò di definire nella lirica d’esordio Dualismo, in cui rappresenta se stesso diviso fra luce e tenebra, dannazione e redenzione. L'eccentricità e la novità delle poesie della raccolta Libro dei versi si limitano al contenuto mentre nel poemetto Re Orso Boito si avventura in un vero e proprio sperimentalismo metrico-linguistico, con giochi verbali e di metrica.