MARTIN LUTERO
(1483 -1546)
VITA
Nasce nel 1483 a Eisleben in Sassonia. Studia giurisprudenza a Erfurt dove entra nell’ordine agostiniano. Nel 1507 viene ordinato sacerdote e celebra la sua prima messa. Nel 1513 si trasferisce a Wittenberg dove insegna teologia. Nel 1515-1516 tiene un corso sull’epistola dei romani a S.Paolo. Proprio nel 1° capitolo si poteva leggere: “Il giusto vivrà nella fede” ciò determina ai suoi occhi un cambiamento del senso del cristianesimo.
PENSIERO
Slogan di Lutero:
- SOLA FEDE: Lutero si rende conto che la natura umana è malvagia e quindi come può l’uomo salvarsi? Inutile era lo sforzo per ottenere la propria salvezza attraverso le buone opere, attraverso l’impossibile adempimento della legge di Dio perchè troppo radicale è la malvagità umana. Lutero è convinto che l’uomo può salvarsi solo grazie alla fede (il cattolicesimo medievale affermò invece che la realtà è il luogo dove l’uomo rischia la sua fede) che deriva da un’illuminazione interiore. Tutto viene quindi spostato dalla corrispondenza del comportamento umano alla legge divina al momento tutto interiore della vera accettazione di Dio attraverso la fede (la fede salvifica deriva da Dio e non dalle opere compiute).
- SOLA SCRITTURA: Lutero riconosce come unica autorità la Sacra Scrittura. Il Papa non può essere considerato superiore alle Scritture ed essere cristiano è una questione che riguarda l’interiorità individuale e non ha niente a che fare con la sudditanza nei confronti della Curia romana (spazza via tutta la tradizione e tutte le autorità della chiesa di Roma).
- SOLO DUE SACRAMENTI: Senza il primato della fede i sacramenti si riducono a “sacrileghe superstizioni di opere”. Saranno perciò conservati solo quei segni sacramentali nei quali è il fedele ad accogliere ciò che Dio gli offre, mentre verranno aboliti o riformati quelli che fanno credere di compiere un’opera buona perchè venga accettata da Dio. Quindi Lutero salva solo:
- Battesimo
- Comunione (eucarestia)
Il medioevo aveva un punto comune di unità: DIO. Lutero con la sua riforma rompe questo punto di unità perchè spezza l’uomo dividendolo in: l’uomo interiore che appartiene a Dio e l’uomo esteriore che risponde allo Stato.
Egli fa questa distinzione perchè era convinto che l’uomo è malvagio e quindi ci vuole un potere politico per contenerlo. L’uomo dunque non ha la salvezza per le azioni che compie ma per la fede.