VINCENZO CARDARELLI
(1887-1959)



VITA

Vincenzo Cardarelli (il vero nome è Nazareno Cardarelli) nasce a Corneto Tarquinia, un borgo della maremma laziale, nel 1887 da una famiglia di modeste condizioni economiche. Ha un’infanzia infelice a causa dei conflitti tra i suoi genitori. E’ figlio illegittimo e non verrà mai riconosciuto dal padre. Nonostante ciò vive con il padre, lontano dalla madre che era stata cacciata di casa. Consegue solo la licenza elementare ma poi continua gli studi come autodidatta. Si trasferisce non ancora ventenne a Roma dove per mantenersi intraprende vari mestieri per dedicarsi infine al giornalismo professionale. Collabora con varie testate tra cui l’Avvenire, la Voce, la Ronda, di cui fu il fondatore insieme a Cecchi e Bacchelli. Ha un’esistenza inquieta, bohemienne e solitaria. Vive per tutta la vita in condizioni economiche precarie, in camere d’affitto. E’ facilmente irascibile e litigioso, anticonformista e grande conservatore.
Ha una breve convivenza con la scrittrice Sibilla Aleramo; sembra che la relazione sia stata di tipo platonico.
Muore nel 1959.


OPERE

E’ poeta e prosatore. Esordisce nel 1916 con Prologhi una raccolta mista di prosa e poesia, un prosimetro, secondo il gusto vociano. In quest’opera, del genere dell’autobiografismo astratto, racconta con gusto drammatico di sé e delle proprie  vicende in forma tagliente, in uno stile contratto e duro. Vi si coglie l’influenza del Nietzsche di “Così parlò Zarathustra”, sia nello stile oscuro e profetico, sia in alcune tematiche: la solitudine, il disprezzo per le relazioni mediocri, ecc.
Nelle opere successive la rigidità astratta giovanile va stemperandosi, egli si allontana dalle astrazioni metafisiche e si avvicina a temi descrittivi naturali e a ritratti femminili. Diventano tematiche predilette: l’amore, la famiglia, le stagioni, i paesaggi e le città.
La produzione poetica è raccolta in un unico volume dal titolo Poesie.
Nel 1929 vince il premio Bagutta con “Il sole a picco”.
Nel 1948 vince il premio Strega con “Villa Tarantola”.