SERA DI LIGURIA
Vincenzo Cardarelli

TESTO
  1. Lenta e rosata sale su dal mare
  2. la sera di Liguria, perdizione
  3. di cuori amanti e di cose lontane.
  4. Indugiano le coppie nei giardini,
  5. s'accendon le finestre ad una ad una
  6. come tanti teatri.
  7. Sepolto nella bruma il mare odora.
  8. Le chiese sulla riva paion navi
  9. che stanno per salpare.
PARAFRASI

Perdizione = vuole indicare uno stato d’animo di intenso struggimento per la nostalgia degli amori perduti e delle cose perdute, pieno di malinconia e di tristezza.
Lontane = è da intendere sia come lontane nel tempo, sia come lontane nello spazio, cioè irraggiungibili.
s'accendon le finestre = metonimia (sostituzione di un termine con un altro, in questo caso la causa con l’effetto) per dire “si illuminano le finestre”.
Bruma = foschia; odora = diffonde il suo odore salmastro; nella bruma il mare odora = sinestesia (associa sfere sensoriali diverse: sfera visiva – bruma- + sfera olfattiva – odora).


Analisi e commento:

Il tramonto che colora di rosa la sera ligure conduce inevitabilmente ad una struggente nostalgia per affetti e cose lontane, passate. Sullo sfondo l’illuminarsi delle finestre, una dopo l’altra, dà l’impressione di un sipario che teatralmente si apre. L’immagine finale accosta le chiese sul bordo del mare a sagome di navi pronte a salpare per sfidare l’infinito.

Metrica:

versi liberi endecasillabi intercalati da due settenari (vv.6 e 9). Il linguaggio è sobrio e chiaro con una costruzione classica. Termini quotidiani coesistono accanto a vocaboli di carattere più aulico (perdizione, bruma,paion).