AUTUNNO
Vincenzo Cardarelli
- Autunno. Già lo sentimmo venire
- nel vento d'agosto,
- nelle pioggie di settembre
- torrenziali e piangenti
- e un brivido percorse la terra
- che ora, nuda e triste,
- accoglie un sole smarrito.
- Ora passa e declina,
- in quest'autunno che incede
- con lentezza indicibile,
- il miglior tempo della nostra vita
- e lungamente ci dice addio.
L'autunno. Già lo si poteva presagire (lo sentimmo venire)nel vento di agosto, nelle piogge di settembre, torrenziali e scroscianti ed un brivido (trasmette il senso di freddo) percorre la terra che adesso (ora: in autunno) è spoglia e malinconica (nuda e triste, in contrapposizione con l'estate quando era rigogliosa e allegra), illuminata da un tenue sole (un sole smarrito: tramette il senso di una luce meno intensa e dai cui raggi emana meno calore. Usa l'aggettivo smarrito perchè il sole si ritrova disorientato in una natura così diversa da quella estiva in cui il sole appariva invece sfolgorante ed intenso).
Adesso (la stagione) passa e digrada (declina: termine che induce l'immagine del tramontare della stagione e dell'uomo verso il periodo della piena maturità) in questo autunno che avanza (incede) con estrema lentezza e a lungo (lentezza indicibile e lungamente: vi è la sensazione di un rallentato trascorrere del tempo ed anche il bisogno di indugiare prima che si realizzi il passaggio definitivo alla stagione invernale, il declino della vita nella morte) dice addio alla nostra stagione migliore (il miglior tempo della nostra vita – ricorda Leopardi, Il passero solitario, v.11 e A Silvia, vv. 17/18).