COSTUMI DEI BRITANNI
(De bello gallico, Libro V, Capitolo XIV)
Cesare

TESTO

Ex his omnibus longe sunt humanissimi qui Cantium incolunt, quae regio est maritima omnis, neque multum a Gallica differunt consuetudine. Interiores plerique frumenta non serunt, sed lacte et carne vivunt pellibusque sunt vestiti. Omnes vero se Britanni vitro inficiunt, quod caeruleum efficit colorem, atque hoc horribiliores sunt in pugna aspectu; capilloque sunt promisso atque omni parte corporis rasa, praeter caput et labrum superius. Uxores habent deni duodenique inter se communis, et maxime fratres cum fratribus parentesque cum liberis ; sed si qui sunt ex iis nati, eorum habentur liberi quo primum virgo quaeque deducta est.

TRADUZIONE E ANALISI

Tra tutti questi [abitanti della Britannia] (ex omnibus his – complemento partitivo) di gran lunga (longe) i più civili (umanissimi – superlativo relativo) sono quelli che abitano (incolunt) nel Cantio [regione m a sud della Britannia; l’attuale Kent], che è una regione (quae regio est) completamente (omnis) costiera, e non (ne/que) differiscono (differunt) molto dalle usanze dei Galli (a Gallica consuetudine). I popoli dell’interno (interiores – sottinteso incolae) per la maggiore parte (plerique) non seminano cereali, ma vivono di latte e di carne (lacte et carne – ablativi di mezzo) e sono vestiti di pelli (pelli bus – ablativo di mezzo). Inoltre (vero – congiunzione coordinante che in base al contesto assume un valore specifico) tutti i Britanni (omnes Britanni) si tingono (se inficiunt) con il guado (vitro – il guado è una pianta da cui si ricava una tintura turchina), che produce un colore ceruleo, e per questo (hoc – ablativo neutro) in battaglia (in pugna) sono ancora più orribili (horribiliores) nell’aspetto; e sono con i capelli (capillo/que) lunghi (capillo promisso – ablativo di qualità) e ogni parte (rasa omni parte – ablativo di qualità) del corpo rasata, eccetto (praeter) la testa e il labbro superiore. Hanno le mogli in comune (habent uxores communis) tra loro (inter se) in gruppi di dieci o dodici (deni que duodeni) e soprattutto i fratelli con i fratelli (fratres cum fratribus) e i padri con i figli (que parentes cum liberis); ma se alcuni [sottinteso filii: figli](qui – sta per aliqui = qualcuno) sono nati da loro (ex iis), sono considerati figli di coloro (eorum) presso i quali (quo – avverbio relativo di moto a luogo)  ogni (quaeque – è riferito a virgo) ragazza (virgo) per la prima volta (primum) fu condotta [in sposa].


Commento:

Tema:

In questo breve capitolo del De Bello Gallico Cesare fornisce alcune sporadiche informazioni relative all’organizzazione familiare e sociale degli abitanti della Britannia. Traspare una società costituita da nuclei di maschi con poche femmine, cosa che ha determinato la poliandria, ovvero forme di matrimonio in cui la donna ha più mariti.

Paradigma verbi:

incolunt (ind. pres.) da incolo, is, incolui, incultum, ere , 1 con. = abitare
differunt (ind. pres.) da differo, fers, distuli, dilatum, differre, anom. = differire
serunt (ind. pres.) da sero, is, sevo, satum, ere, 3 con. = seminare
inficiunt (ind. pres.) da inficio, is, feci, factum, ere, 3 con. =  tingere
efficit (ind. pres.) da efficio, is, feci, factum, ere, 3 con.= produrre
habent (ind. pres.) da habeo, es, habui, habitum, ere, 2 con. = avere
nati sunt (ind. pf.) da nascor, eris, natus sum, nasci, 3. dep.= nascere
habentur (ind. pres. passivo) da habeo, es, habui, habitum, ere, 2 con. = considerare
deducta est (ind. pf. passivo) da deduco, is, duxi, ductum, ere = condurre (in sposa)