ALLA LUNA
Giacomo Leopardi
- O graziosa luna, io mi rammento
- che, or volge l'anno, sovra questo colle
- io venia pien d'angoscia a rimirarti:
- e tu pendevi allor su quella selva
- siccome or fai, che tutta la rischiari.
- Ma nebuloso e tremulo dal pianto
- che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
- il tuo volto apparia, che travagliosa
- era mia vita: ed è, né cangia stile,
- o mia diletta luna. E pur mi giova
- la ricordanza, e il noverar l'etate
- del mio dolore. Oh come grato occorre
- nel tempo giovanil, quando ancor lungo
- la speme e breve ha la memoria il corso,
- il rimembrar delle passate cose,
- ancor che triste, e che l'affanno duri!
O graziosa (= gratus, parola antica. In questo caso significa non solo ‘gradita’ ma anche ‘piena di grazia’) luna (apostrofe e anafora: O graziosa luna/o mia diletta luna), mi ricordo che ora si compie un anno (or volge l’anno) su questo colle (potrebbe essere il Monte Tabor, il colle de "l'infinito"), io venivo, pieno di angoscia a contemplarti (rimirarti):
e tu sovrastavi (pendevi: latinismo) quel bosco proprio come (siccome) fai ora, che lo rischiari interamente.
Ma (avversativa: opposizione tra la natura e il poeta), a causa delle lacrime (pianto, metonimia) che mi sgorgavano (sorgea) dalle ciglia, velato (nebuloso) e tremolante (tremulo) mi appariva ai miei occhi (luci, già in Petrarca, metafora: luci=occhi) il tuo volto, poiché la mia vita era piena di dolori (travagliosa) e così ancora, né cambia o mia cara luna. Eppure mi piace (mi giova, latinismo, quasi: trovo conforto) il ricordo, e il richiamare alla mente (noverar) il tempo (l’etate) del mio dolore. Oh come si presenta gradito (occorre, latinismo: torna, sopraggiunge) nell'età giovanile, il ricordo delle cose passate, quando la speranza ha ancora dinanzi a sè un lungo percorso e la memoria dietro di sé un percorso breve (chiasmo: lungo speme breve memoria; quando si è giovani molto resta ancora da sperare e poco da ricordare. Questi versi, 13 e 14, furono aggiunti successivamente e appaiono solo nell’edizione postuma), benché (ancor che) il ricordo (rimembrar delle passate cose) sia triste e l'affanno duri tuttavia.