CARME IN MORTE DEL FRATELLO
(Liber, Carmina CI, vv.1/10)
Catullo

TESTO
  1. Multas per gentes et multa per aequora vectus
  2. advenio has miseras, frater, ad inferias,
  3. ut te postremo donarem munere mortis
  4. et mutam nequiquam alloquerer cinerem,
  5. quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum,
  6. heu, miser indigne frater adempte mihi.
  7. Nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum
  8. tradita sunt tristi munere ad inferias,
  9. accipe fraterno multum manantia fletu,
  10. atque in perpetuum, frater, ave atque vale.
TRADUZIONE E ANALISI

Condotto (vectus – part. pf di veho ha valore passivo, letteralmente = trasportato) per molte genti e per molti mari (multas per gentes et multa per aequora – complemento di moto per luogo) sono giunto, o fratello, a queste tristi esequie (ad has miseras inferias – complemento di fine), per darti (ut donarem te) l’estremo dono (postremo munere –ablativo retto da donarem) della morte e parlare (alloquerer) invano (nequiquam) alla [tua] cenere muta, poiché la sorte mi ha portato via (abstulit ) proprio te (tete ipsumtete = raddoppiamento di te – costrutto rafforzativo; ipsum, da ipse = te in persona), ahimè (heu), misero fratello indegnamente (indigne - avverbio) strappato (adempte – vocativo del part. pf. di adimo concordato con frater) a me (mihi). Tuttavia ora (nunc tamen) intanto (interea) accogli (accipe) queste [offerte] (haec) che secondo l’antica usanza (prisco more - ablativo di modo) dei padri (parentum – genitivo pl. fa eccezione ed esce in um), [ti] sono state consegnate come triste dono (tristi munere - ablativo di modo) per le esequie, grondanti di molto (multum manantia)pianto fraterno (fletu fraterno - ablativo di abbondanza), e per sempre, fratello, ti saluto e addio (ave atque valeave è il saluto che i Romani si scambiavano quando si incontravano, vale quello con cui si lasciavano).


Commento:

Tema:

Il carme 101 è tra i più celebri di Catullo ed è un’elegia funebre. Fu composto nel 57 a.C. durante un viaggio in Bitinia, al seguito del Governatore Gaio Memmio e narra della visita alla tomba del fratello, nella Troade dove egli era stato sepolto, per porgergli l’estremo saluto.
Il dolore per la perdita del congiunto, con cui Catullo cerca un’ultima opportunità di contatto, si interseca con i temi della poesia sepolcrale greca ravvisabile nell’uso di termini quali: inferias, postremo munere, prisco more parentum, tristi munere.
Foscolo nel suo famoso sonetto In morte del fratello Giovanni, prese a modello questo carme di Catullo, è possibile infatti trovare tra i due componimenti varie analogie e corrispondenze sia nella forma che nel contenuto.

Forma metrica

Distico elegiaco.

Figure retoriche

Multas per gentes metonimia (usa il termine gentes per indicare il lungo viaggio attraverso molti paesi)
multas... multa - anafora
miseras inferiasipallage – l’aggettivo miseras è riferito alle spoglie del fratello ma in realtà descrive il suo stato d’animo
frater - apostrofe
postremo munere mortis metafora per indicare con ultimo dono della morte gli onori funebri
mutam cinerempersonificazione – il poeta si rivolge alle ceneri come se fossero il fratello
fortuna personificazione del destino che gli ha portato via il fratello
fraterno fletu metonimia per indicare il suo pianto per il fratello morto

Paradigma verbi

vectus - participio pf. da veho, is, vexi, vectum, vehere, 3 con. = essere trasportato/essere condotto
advenio - pres. indicativo (con valore di pf.) da advenio, is, veni, ventum, ire, 4 con. = giungere
donarem - cong. imperf. da dono, as, avi, atum, are, 1 con. = dare/donare
alloquerer - cong. imperf. dep. da alloquor, alloqueris, allocutus sum, alloqui, 3 con. dep. = parlare
abstulit – ind. pf. da aufero, aufers, abstuli, ablatum, auferre, comp di fero,irreg. = portar via/rubare
adempte -participio pf – vocativo - da adimo, is, ademi, ademptum, adimere, 3 con. = strappare
tradita sunt – ind. pf. passivo da trado, is, tradidi, traditum, ere, 3 con. = consegnare/presentare
manantia - participio presente da mano, as, avi, atum, are, 1 con. = grondare
accipe - imperativo presente da accipio, is, accepi, acceptum, ere, 3 con. = accogliere