NEVICATA
Giosué Carducci
- Lenta fiocca la neve pe ‘l cielo cinerëo: gridi,
- suoni di vita più non salgono da la città,
- non d’erbaiola il grido o corrente rumore di carro,
- non d’amor la canzon ilare e di gioventù.
- Da la torre di piazza roche per l’aëre le ore
- gemon, come sospir d’un mondo lungi dal dì.
- Picchiano uccelli raminghi a’ vetri appannati: gli amici
- spiriti reduci son, guardano e chiamano a me.
- In breve, o carri, in breve – tu càlmati, indomito cuore –
- Giù al silenzio verrò, ne l’ombra riposerò.
Pe 'l= attraverso/per; Cinerëo = il cielo ha un colore grigio simile a quello della cenere.
non...non (anafora); erbaiola = venditrice di erbe/verdure
d'erbaiola...carro = riferimento alla "quiete dopo la tempesta" di Leopardi assunta però per contrasto a quanto in quella poesia appariva segno di rinnovata letizia; corrente rumore di carro (ipallage - corrente va riferito a carro); ilare= lieta.
la torre di piazza: la torre del palazzo del comune di Bologna, in piazza San Petronio; le ore gemon = i rintocchi delle ore si spandono per l'aria con un suono attutito (roche) come gemendo; mondo lungi dal dì: un mondo fuori dal tempo.
Picchiano...a me: il picchiare degli uccelli erranti senza meta (raminghi) contro i vetri appannati: si tramuta con un trapasso inatteso nel richiamo degli amici morti, che ritornano (spiriti reduci) con il loro sguardo silenzioso, quasi un tacito invito (chiamano a me), al quale il poeta risponde nel distico conclusivo.
In breve = tra poco;indomito:non rassegnato, che vuole ancora vivere.