HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO, ALMENO UN MILIONE DI SCALE
Eugenio Montale
- Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
- e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
- Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
- Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
- le coincidenze, le prenotazioni,
- le trappole, gli scorni di chi crede
- che la realtà sia quella che si vede.
- Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
- non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
- Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
- le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
- erano le tue.
Scendere le scale dandosi il braccio è assunto da Montale come simbolo della vita a due, dell’aiuto che due persone che si amano si scambiano ogni giorno; milione di scale = iperbole; l’esagerazione sottolinea la lunga durata della vita vissuta insieme alla moglie; è il vuoto = la morte della moglie ha provocato una sensazione di vuoto e solitudine. Anche così = pur avendo fatto un lungo cammino insieme.
viaggio = altra metafora (con le scale) per indicare la vita; breve/lungo = ossimoro; i due aggettivi in contrasto evidenziano la situazione di sconforto del poeta per una vita comune solo apparentemente lunga ma in realtà durata pochissimo; Il mio = viaggio è sottinteso; la vita del poeta continua nell’indifferenza verso le incombenze quotidiane (coincidenze, prenotazioni), le insidie della vita (trappole) e le delusioni (scorni); asindeto.
Quattr’occhi = quelli di 2 persone, il poeta e la moglie. pupille, sebbene tanto offuscate = riferimento alla forte miopia della moglie. Gli occhi della donna (pupille – sineddoche) avevano la capacità di penetrare il vero senso delle cose al di là delle apparenze. Il poeta amaramente riconosce che la moglie rappresentava non solo la compagna ma il sostegno ed la guida della sua vita.