NEBBIA
Giovanni Pascoli
- Nascondi le cose lontane,
- tu nebbia impalpabile e scialba,
- tu fumo che ancora rampolli,
- su l'alba,
- da' lampi notturni e da' crolli,
- d'aeree frane!
- Nascondi le cose lontane,
- nascondimi quello ch'è morto!
- Ch'io veda soltanto la siepe
- dell'orto,
- la mura ch'ha piene le crepe
- di valerïane.
- Nascondi le cose lontane:
- le cose son ebbre di pianto!
- Ch'io veda i due peschi, i due meli,
- soltanto,
- che danno i soavi lor mieli
- pel nero mio pane.
- Nascondi le cose lontane
- Che vogliono ch'ami e che vada!
- Ch'io veda là solo quel bianco
- di strada,
- che un giorno ho da fare tra stanco
- don don di campane...
- Nascondi le cose lontane,
- nascondile, involale al volo
- del cuore! Ch'io veda il cipresso
- là, solo,
- qui, quest'orto, cui presso
- sonnecchia il mio cane.
Nascondi le cose lontane (non solo i particolari lontani del paesaggio ma, metaforicamente, anche i ricordi dolenti del passato), tu nebbia sottile/immateriale (impalpabile) e di un grigio pallido (scialba – pallida, smorta), tu fumo che ancora scaturisci/emergi (rampolli) all’alba, tu assomigli a un fumo che si ha con lampi notturni e da crolli di frane nel cielo (crolli d'aeree frane: la metafora rende il frastuono dei tuoni durante il temporale notturno, visti come frane che crollano nel cielo).
Nascondi le cose lontane e per me nascondi il passato lontano che mi ricorda la morte dei miei cari. Che io veda solo la siepe di questo orto (la siepe dell’orto: rappresenta il confine tra il nido famigliare e il minaccioso mondo esterno - Enjambement), il muro (mura – muro di cinta) che è pieno di crepe piene di valeriane (piante medicinali con potere sedativo).
Nascondi le cose lontane: cose ubriache di pianto! (ebbre di pianto - metafora) Che io veda solo le piante che danno le dolci marmellate (mieli = frutti per ottenere marmellate - metafora - Solo le piccole cose domestiche possono dare gioia) per il mio pane nero (pel nero mio pane – metafora per riferirsi alla dolorosa esistenza del poeta).
Nascondi le cose lontane che pretendono che io le ami ancora e che mi dicono di andare! (proprio come un bambino, il poeta sente la necessità di rinchiudersi in un nido e sfuggire ai pericoli della vita, rifiutando persino di "andare" ed "amare") Che io veda solo quella strada bianca (bianco di strada - la strada che conduce al cimitero) che un giorno (quello della morte) dovrò percorrere accompagnato dal suono lento (stanco – perché suonano a morto) delle campane (don don - onomatopea).
Nascondi le cose lontane, nascondile, sottraile al cuore che vorrebbe ritornare al volo ad esse (involale al volo del cuore - Enjambement). Che io veda solo il cipresso (è simbolo di morte) e solo quest’orto vicino al quale (cui presso - anastrofe) sonnecchia il mio cane.